Giorgia Foscarini
gen 2511 min
Aggiornato il: 4 giorni fa
Questo post è stato aggiornato il 25 gennaio 2024.
Sembra che nel 2023 le cose abbiano subito un’impennata o un’interruzione.
Le tendenze nel campo del design web hanno messo il turbo, l’economia ha iniziato nuovamente a crescere, l’intelligenza artificiale ha preso il sopravvento, Twitter è diventato X (e più caotico) e i brand hanno continuato a cercare di emergere da questo caos.
I web design trend hanno risposto al clima culturale: un approccio massimalista al design ha iniziato a diffondersi sui nostri schermi, gli utenti si ispirano ancora al millennium bug e alla nostalgia dei primi tempi del web in cerca di connessioni più profonde, i designer hanno iniziato a usare gli strumenti di AI e a chiedersi quanto ci vorrà prima che questa nuova tecnologia rivoluzioni ogni cosa.
Partendo da questo presupposto, abbiamo intervistato alcuni dei nostri designer: Ido Israeli, Halel Hedri e Anna Suntsov per capire quali sono le principali tendenze di web design e quali elementi la faranno da padrone nel 2024.
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Massimalismo
Heritage revivalism
Retro glamour
Brand worldbuilding
Strumenti AI
Design dial-up
Retrofuture femme
Il linguaggio dei brand della Gen Z
Layout in stile bento box
Interruttore a levetta
Tasti giganteschi
Infinite loop scrolling
Piè di pagina e titoli XXL
Dieter Rams ha affermato che “Il buon design è minimalista”. Il massimalismo è in diretta opposizione a questo approccio. Se c’è un web design trend che ha spopolato su Internet nel 2023, e che continuerà a farlo nel 2024, è il massimalismo. Pensa a grafiche decise, colori dopaminici, tipografia espressiva e, in generale, a un forte punto di vista visivo.
Continuiamo ad aspettarci che il massimalismo raggiunga la massima saturazione del mercato, ma finora i clienti e i consumatori non sembrano averne abbastanza dell’approccio “more is more”. Questo web design trend è molto apprezzato in tutte le categorie, ma soprattutto nel caso di brand CPG (dall’inglese Consumer Packaged Goods, ovvero beni di largo consumo), F&B (“Food & Beverage”, ovvero del settore alimentare e delle bevande) e di brand emergenti che si rivolgono a un pubblico giovane. Basti pensare al rebranding molto apprezzato di JKR per la bibita di largo consumo Fanta, ai giocosi colori primari e alle lettere paffute e maiuscole in caratteri sans del branding del sito web della celebre chef Molly Baz (e il nuovo libro disegnato da Playlab Inc., opportunamente intitolato More is More), così come il nuovo lavoro della Collins sul servizio di streaming Freeform, di proprietà della Disney.
Questo web trend massimalista ha anche generato una serie di sotto tendenze minori e ben riconoscibili, come l’heritage revivalism e il glamour retrò di ispirazione anni ‘80 (di cui parleremo più avanti), che si manifestano sia in singoli elementi del sito sia in interi settori di brand. Nel 2024, il massimalismo continuerà a evolversi e, quando avrà saturato il mercato, i designer troveranno nuove espressioni stilistiche affinché questo approccio riesca a distinguersi dalla massa e possa soddisfare le richieste dei loro clienti.
Questa sotto tendenza del web design massimalista prende spunto dagli eccessi, dalle decorazioni e dai dettagli minuscoli dei movimenti artistici del Barocco e del Rococò del XVII e XVIII secolo, ma più in generale da un patrimonio visivo meno banale e ottimizzato digitalmente. Questa rinascita è possibile, in parte, grazie al miglioramento della tecnologia, che ora può supportare un maggior numero di dettagli visivi grazie a risoluzioni più elevate e a schermi di dimensioni maggiori.
Il rebranding di Burberry di febbraio, che ha ridato vita al suo logotipo in serif blu cobalto e al motivo del cavaliere equestre creato 122 anni fa e che è riuscito a distinguersi dalla massa dei brand sans serif dell’alta moda, è stato forse uno degli argomenti più discussi in rete quest’anno.
In TV, la sequenza del titolo White Lotus di Plains of Yonder ricorda gli affreschi delle ville italiane baciate dal sole del XVI secolo. Questo senso di lusso, di fuga dalla realtà e di maestria intramontabile personalizzata è apparso su siti di profumi, di pesce in scatola e persino di shampoo per cani, segnando una gradita tregua dall’uniformità san serif che ha dominato il design degli schermi per anni. È anche un primo indicatore di nuove interpretazioni del massimalismo, che quest’anno continuerà a diffondersi su tutti i dispositivi.
Un altro spinoff del massimalismo canalizza gli elementi visivi legati all’eccesso e all’esclusività degli anni ‘80 e dei primi anni ‘90, esemplificati da startup di successo come il brand di prodotti solari Vacation, l’azienda vinicola per soli membri Rochambeau Club, e Rocco, il brand di carissimi refrigeratori per vino dal design accattivante, pensato per professionisti che bevono Ghia e indossano Issey Miyake.
Questo web design trend adotta richiami comuni, come le texture di sfondo sgranate, i gradienti morbidi monocolore e l’uso frequente di fotografie e stili vintage. Sfrutta anche tecniche tradizionali di impaginazione di riviste, come motivi a linee sottili e immagini bordate. Naturalmente, anche i caratteri tipografici sono retrò, come traspare dall’uso di semi serif neutri o serif sottili abbinati a caratteri secondari.
Ma il retroglam non si limita alla carta stampata degli anni ‘80. In onore del suo 125° anniversario, Pepsi ha adottato questo stile rilanciando la sua identità visiva della metà degli anni ‘80 con clip vintage di Madonna i. Il brand di prodotti per la cura del corpo Billie invece, si è ispirato alle televendite kitsch e stravaganti del passato per la sua recente campagna digitale.
Quest’anno i brand hanno adottato un approccio olistico al design, andando oltre le moodboard per creare interi universi di branding immersivi e immaginari tramite i loro siti web, i canali social e gli imballaggi. La strategia non si limita alla vendita di un prodotto, ma invita gli individui a diventare parte di una storia e a creare una community simpatica, fantasiosa e autentica, a prescindere dal contesto in cui il potenziale cliente scopre il brand.
Startup del settore cosmetico, come Futurewise, Starface, Dieux Skin e Flamingo Estate si sono distinte per la creazione di universi di branding visivamente coesi, mentre Vacation figura per la seconda volta nella nostra lista per aver saputo espandere il suo universo del tempo libero in stile retrò con collaborazioni intelligenti con il brand di palline da tennis Prince e con l’iconica AriZona Beverage Company. Nel 2024 il worldbuilding diventerà il trend di web design e la soluzione di marketing omnicanale più comune per i clienti, poiché i modi in cui i consumatori verranno guidati nel processo di acquisto continueranno ad aumentare nel 2024 e oltre.
È passato poco più di un anno dal lancio di ChatGPT, che ha ovviamente cambiato il nostro modo di lavorare e creare. Gli strumenti di intelligenza artificiale si sono rapidamente integrati in molti dei nostri flussi di lavoro di web design per aiutarci a creare idee, contenuti, wireframe, immagini e video.
Siti come Synesthesia consentono di creare avatar video e voci fuori campo personalizzate con l’intelligenza artificiale, mentre generatori di testo e immagini come Midjourney e Dall-E hanno portato alla nascita di interi studi creativi basati sull’AI, come Maison Meta, che produce campagne pubblicitarie generate dall’intelligenza artificiale come questa per i cartelloni pubblicitari IRL (In Real Life, ovvero nella vita reale) di Revolve. Questa tecnologia è disponibile per la prima volta anche nei creatori di siti web: l’editor di Wix Studio dispone di funzionalità di web design basate sull’AI. Getty Images e Adobe Firefly hanno lanciato generatori di testo e immagini istruiti sulla base di set di dati di foto di archivio. Secondo le due aziende, ciò impedisce possibili violazioni del copyright, ma alcuni creativi sostengono il contrario.
Nonostante l’esplosione della popolarità di questi strumenti, molti designer sono ancora piuttosto restii a scaricare ogni nuova app gratuita basata sull’AI. Ci sono molte incognite su come si evolverà questa tecnologia nel 2024, ma una cosa è certa: continuerà a dominare i dibattiti sul design e sulla tecnologia.
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Si avverte una certa nostalgia dei primi tempi del web, caratterizzati da più community online di nicchia, limitazioni tecnologiche e meno linee guida per i brand. Oggi i web designer si rifanno allo spirito di sperimentazione della prima era di Internet, quella di Geocities, utilizzando nel loro lavoro risorse sociali low-fi come i meme e i richiami all’anno 2000, come MS Paint e le word art.
Basti pensare al collaterale sociale di agenzie importanti come Droga5 e Wieden + Kennedy, al sito di cultura internet Byline lanciato di recente, a NoSpace, la nuova app della Gen Z ispirata a MySpace, alla startup mediatica gestita da donne BoysClub, per chi sta “cronicamente online”, e BusinessWeek, tanto per citare alcuni esempi. Tutto ciò si inquadra nella tendenza dell’anno 2000 e lascia presagire che questo web design trend continuerà a essere molto presente anche l’anno prossimo.
Anche un simpatico meme può essere considerato una risorsa di web design accettabile, se non addirittura preferibile, soprattutto per i clienti che si rivolgono ai giovani millennial, alla Gen Z e alla Gen Alpha. Dai un’occhiata agli account social delle popolari community Seamoss Girlies (l’anti-Goop della Gen Z?), del già citato Boys Club, di Julie, la nuova pillola del giorno dopo che sfoggia un branding eccezionale, e dell’app di messaggistica Ghost. Basta scorrere un po’ Instagram per osservare questo web trend dilagante in azione.
I brand si sono anche serviti di risorse low-fi per rispondere al ritmo incalzante delle tendenze passeggere del momento su Internet, come #tomatogirl (l’impressionante collaborazione di Hunts con la boutique per ragazze alla moda Lisa Says Gah) e #hotgirlsummer, e per entrare in contatto con un pubblico perennemente online. Un brand inaspettato che segue questo web design trend è Celestial Seasonings, la classica azienda di tè degli anni '90, la cui mascotte Sleepytime Bear quest’anno è diventata un meme che il brand sta sfruttando su internet, ricoprendo il proprio account ufficiale con questa famosa icona.
Internet sta diventando sempre più adorabile, grazie al design del web ispirato al kawaii, un’estetica giapponese estremamente graziosa. Pensa anche alle Dollz. Questo web design trend, che può essere considerato il fratello minore del design dial-up, è iperfemminile e coloratissimo (come nel caso dell’agenzia di tendenza per i brand it-girl Air Milkshake), e ricoperta di cuori (Coach), fiocchi e farfalle. Si sovrappone a tendenze di moda come il balletcore e l’estetica coquette, e sta guadagnando terreno in concomitanza con capi molto femminili di stilisti popolari del calibro di Sandy Liang.
Questo web design trend grazioso e femminile è emerso sulla scena in modo dirompente nel 2023, come ennesimo contrasto con i tradizionali elementi del web design aziendale, un’altra indicazione del fatto che i consumatori, soprattutto quelli più giovani, sono stanchi del solito stile sans. Come spiega la società di consulenza creativa Digital Fairy, l’espressione creativa dei primi anni del web, tipica di siti come Myspace, Tumblr e Blingee, è ancora attuale per i designer, che continueranno a proporre questo tipo di estetica anche nel 2024 per i clienti che desiderano rivolgersi a un pubblico più giovane e attivo online.
Da qualche anno la Generazione Z ha un grande potere d’acquisto e, proprio come nel caso dei Millennial prima di loro, è emersa un’estetica distinta che diventerà una parola chiave del web design generazionale nel 2024.
Il look della Gen Z incarna la vivacità, l’eclettismo e la fluidità digitale, fondendo influenze retrò e stili moderni, con colori vivaci, cenni nostalgici agli anni ‘90 e ai primi anni 2000 e massimalismo tecnologico. Gli effetti zine dell’anno 2000, gli adesivi, le icone scintillanti, le lenti fotografiche fisheye e i colori neutri unisex, come il giallo, il lilla e il verde vivo, sono tutti simboli visivi della Gen Z, che sono stati armonizzati dai brand orientati ai consumatori della Gen Z, che ora possiedono un notevole potere di acquisto.
Nike lo sta facendo, così come brand di trucco e cosmesi come Billie e Good Weird, e anche il motore di ricerca social Diem. Persino servizi di drogheria come Superette (un valido esempio di design in contrapposizione a Snaxshot, rivolto ai Millennial) stanno cavalcando l’onda estetica della Gen Z.
Il bento (il porta pranzo giapponese) è stato concepito per organizzare i pasti e, in rete, i designer e i loro clienti ne vanno pazzi. Il motivo è evidente: l’interfaccia utente è un layout versatile a compartimenti stagni, che organizza gli elementi digitali in sezioni discrete e funzionali. Questa struttura user-friendly migliora l’esperienza utente, presentando le informazioni in un formato facile da digerire e visivamente accattivante, che sembra un passo avanti rispetto a una griglia standard.
Siti come Workshop Survival Guide e Prowl Studio sono organizzati ordinatamente con spazi intermedi minimi, ma questo web design trend può anche incorporare elementi divertenti. Si pensi allo studio creativo Schoooool e al brand per neogenitori Swehl, approvato dalla rivista Vogue, con i suoi angoli leggermente arrotondati, o alle frizzanti combinazioni di colori di Mode Analytics. È probabile che questa tendenza raggiunga presto il suo apice, ma ci aspettiamo di vederla ancora durante tutto il 2024.
Sebbene i toggle switch (interruttori a levetta) siano sempre stati presenti nei siti mobile, i designer li hanno integrati anche nelle esperienze desktop. Si tratta di una funzionalità giocosa, come si vede nel sito della colonna sonora del film di Barbie, che con un clic su una chiamata all’azione (dall’inglese call to action - CTA) permette di passare dalla vista di Barbie a quella di Ken del set di album in vinile in edizione speciale in vendita.
I toggle switch hanno anche uno scopo funzionale, come nel caso della modalità a elenco o a griglia di Lion Lab o di quella scura o chiara di Contra. La loro flessibilità consente a un sito di adattarsi a tipi di pubblico diverso, migliorandone l’interattività e l’accessibilità complessiva. Nel 2024 vedremo ancora di più queste caratteristiche, come parte di una più ampia tendenza di web design in cui le interfacce desktop adottano elementi di design che gli utenti incontrano solitamente sui dispositivi mobile.
Uno degli elementi massimalisti più piccoli al centro della scena quest’anno è stato l’uso di tasti giganteschi. Basti pensare all’enorme tasto d’iscrizione alla lista d’attesa della rivista Lovers, o al tasto di download di Rekki, che occupa quasi l’intera superficie dello schermo.
Questo web design trend potrebbe essere una risposta al calo dei tempi di attenzione degli utenti, che richiedono CTA visivamente più grandi, oppure potrebbe essere legato al fatto che le interfacce desktop stanno iniziando a utilizzare sempre più funzionalità per mobile. A prescindere dal motivo, non è possibile ignorare questi tasti in bella vista e, per via del comportamento degli utenti descritto sopra, è chiaro che questa continuerà a essere una soluzione di design per incoraggiare i clic nel 2024.
La sensazione di esaurimento mentale che si prova quando si vive in un loop infinito si è trasferita sullo schermo e sono comparsi siti web con uno scorrimento in loop, che sembra continuare senza inizio né fine.
Se da un lato lo scorrimento in loop permette una navigazione ininterrotta e fluida tra i contenuti, dall’altro questo ciclo continuo (tipico di siti come Lusion Lab e Nobel Foods) potrebbe risultare snervante, tanto da far sentire la mancanza dei piè di pagina.
Questo web design trend è integrato alla perfezione nel sito di Lacoste, dedicato alla storia del brand, che presenta una quantità ingente di contenuti narrativi da scorrere, che terminano con un piè di pagina enorme, una destinazione visiva soddisfacente alla fine di un lungo percorso narrativo. Non si sa ancora se nel 2024 il loop scrolling sarà adottato dai brand più importanti o rimarrà relegato a settori più creativi, come la moda e i siti diretti ai consumatori di dimensioni minori ma, in tutta sincerità, vorremmo che questo web trend restasse nel 2023. Se ti interessa questo tipo di web design, dai un’occhiata a questi esempi di parallax scrolling.
Per anni, i piè di pagina e i titoli sono stati un elemento di design secondario, relegato agli angoli più remoti di un sito web. Adesso però i designer stanno capovolgendo le gerarchie visive che un tempo consideravano standard, per consentire a brand meno noti di farsi riconoscere con un nome in primo piano. Dai uno sguardo all’intestazione video dinamica dello studio creativo Sturdy RCA, Powell-Studio e dello studio di design Atio, che hanno titoli che occupano l’intera sezione above the fold.
Questo web design trend si è esteso anche ai brand del mercato di massa: Rhode, il brand di prodotti cosmetici di Hailey Bieber, Starface, un brand di cerotti per brufoli della Generazione Z, e Twice, un grande brand di prodotti di largo consumo. Potrebbe trattarsi di un effetto collaterale di tutti quei caratteri tipografici espressivi e personalizzati che si stanno diffondendo: se hai un carattere decorativo personalizzato, vorrai uno spazio per metterlo in mostra. Con caratteri grandi abbinati a intestazioni e piè di pagina ancora più grandi, gli elementi dimenticati del web design diventano protagonisti e nel 2024 avranno ancora più spazio sugli schermi.
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